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Capita sempre più spesso al giorno d’oggi di trovare giovani lavoratori che decidono di avviare la propria impresa, fondando una startup e cercando di trasformarla in una realtà di successo.
Si tratta senza dubbia di una mossa che comporta dei rischi e richiede coraggio, ma anche diverse competenze e conoscenze legate proprio al mondo delle startup e dell’imprenditorialità. Tuttavia, intraprendere questo percorso può anche portare molte soddisfazioni, trasformando i giovani in imprenditori di successo.
In questo articolo cercheremo di comprendere a fondo queste particolari tipologie di imprese sempre più diffuse nel tessuto imprenditoriale, ovvero le startup. Di seguito, ne descriveremo le caratteristiche, cosa serve per avviarle e quali sono le skills principali per farle diventare delle imprese affermate.
La concorrenza oggi è spietata, e le esigenze dei clienti sono sempre più difficili da soddisfare. Per questo potrebbe risultare difficile farsi strada nel mondo del lavoro, e ancor di più avviare la propria attività.
Tuttavia, molti ragazzi e non solo oggi cercano di creare una propria società mettendosi in proprio, sfidando il mercato e avviando una startup, o comunque una carriera nel mondo dell’imprenditoria.
Questo fenomeno è alimentato da diversi fattori: la rapida evoluzione tecnologica offre un terreno fertile per l'innovazione e l'imprenditorialità, dando ai giovani l'opportunità di creare soluzioni innovative e creare nuove imprese. Inoltre la crescente precarietà del mercato del lavoro tradizionale, unita alla ricerca di autonomia e realizzazione personale, spinge sempre più soggetti a cercare vie alternative verso il successo professionale.
Un progetto ambizioso che parte da un’idea fondante, da un concetto che deve concretizzarsi, ma che spesso si scontra con le scarse possibilità e la mancanza di competenze per renderlo concreto.
Spesso, ancora prima di iniziare, sorgono diversi dubbi in merito all’avvio di un’impresa. Come posso trovare dei clienti? Come posso finanziare la mia attività? Cosa succederebbe se il mio progetto dovesse fallire?
Tutti questi dubbi rallentano, a volte addirittura bloccano sul nascere, il processo di trasformazione da semplice idea a business concreto.
Tuttavia, la situazione delle startup italiane è in evoluzione, con molte opportunità emergenti, e oggi sono sempre di più gli under 35 che scelgono di provare a mettersi in proprio e creare una propria realtà.
Ma perché una persona dovrebbe spingersi e rischiare?
Perché se è vero che fare i dipendenti dà maggiori garanzie in termini di sicurezza, avere un’entrata fissa e ferie e malattie pagate, dall’altra le entrate mensili sono poco allettanti, le possibilità di crescita spesso scarse e la libertà di esprimersi quasi nulla. Questo anche perché in Italia le aziende sono per la maggior parte piccole o a conduzione familiare, ancorate al modo di fare business dei decenni scorsi e con uno scarso grado di innovazione.
Per questo sempre più imprenditori si stanno muovendo, cercando altro ovvero un lavoro più gratificante e flessibile dove poter emergere e guadagnare cifre superiori rispetto a quelle di un dipendente. E non solo i giovanissimi, anche i senior oggi stanno cercando di trovare soluzioni lavorative più in linea con le loro attitudini.
Entrando nel linguaggio specifico, prima di tutto è bene fare una distinzione tra startup e start up innovative, perché no, non sono la stessa cosa. O meglio tutte le start up innovative sono start up, ma non vale sempre il contrario.
Una startup è una impresa giovane che opera in un ambiente di grande incertezza, con l'obiettivo di sviluppare e commercializzare prodotti o servizi innovativi. Di solito, le startup sono caratterizzate da una crescita rapida, un modello di business scalabile e un forte utilizzo della tecnologia.
Per una visione più ampia di cosa significa start up rimando alla definizione di startup di Wikipedia.
Una startup innovativa, invece, è un tipo specifico di startup che si distingue per l'originalità e l'innovazione dei prodotti, dei servizi o dei processi che propone. Queste startup si concentrano su soluzioni completamente nuove o miglioramenti significativi rispetto a ciò che è attualmente disponibile sul mercato.
Per una visione più ampia rimandiamo a questa pagina sul significato di startup innovativa.
Ecco quindi dove le strade divergono: mentre entrambe cercano di superare le barriere e sfidare lo status quo, la startup innovativa è dotata di una chiara missione tecnologica o di processo, spesso supportata da ricercatori, scienziati o ingegneri, pronti a sperimentare con nuove tecnologie o modelli di business.
Nella pratica, la distinzione si manifesta anche nel trattamento legale e nei vantaggi fiscali. Le start-up innovative godono di agevolazioni fiscali e finanziamenti agevolati, poiché sono considerate un motore cruciale per lo sviluppo economico e tecnologico.
In linea generale possiamo dire che sia le startup sia le startup innovative hanno alcune caratteristiche peculiari quali la creatività, l’agilità e la capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato.
Per avere un’idea di quante start up ci sono in Italia si può esaminare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Per sintetizzare e dare un dato significativo il ministero rileva che al 1° luglio 2022 le startup innovative italiane iscritte al Registro delle Imprese erano 14.621, il 3,7% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
E i settori di maggiore successo sono produzione di software, consulenza informatica, ricerca e sviluppo, fabbricazione di macchinari e prodotti elettronici.
Ma allora come posso avviare una start up in Italia?
Per registrare e avviare una start up in Italia a livello legale, bisogna seguire alcune procedure e fornire determinati documenti. Di seguito trovate un elenco, non esaustivo ma utile per capire cosa bisogna concretamente fare e quali documenti produrre per avviare una propria start up:
Per vedere in concreto dove e come si può avviare una start up nel nostro territorio bresciano, invito a andare a questa pagina del sito della Camera di commercio.
Un’altra distinzione utile è capire cosa differenzia l’avvio di un’impresa start up dal lavoro autonomo.
Per il Registro delle Imprese, tenuto presso le Camere di commercio, tutte le attività di lavoro indipendente si possono classificare, secondo le norme civilistiche e fiscali, in due aree principali: attività di impresa e attività di lavoro autonomo.
Per impresa che può essere commerciale o impresa agricola ci deve essere un imprenditore che la avvia e che coordina e gestisce la stessa (o demanda ad altri suoi collaboratori) e deve essere iscritta nel Registro delle Imprese; anche la piccola impresa è tale, ad esempio i negozietti di quartiere o alcune tipologie di artigiani.
Il lavoro autonomo, invece, si ha quando l’azienda non esiste: presti il tuo lavoro da solo – o al massimo in forma associata con altri professionisti – con (o senza) una partita IVA ma senza iscrizione al Registro delle Imprese.
Avviare una start up quindi vuol dire creare e avviare un’impresa
In Italia, per essere considerata una startup innovativa e accedere a benefici e agevolazioni relativi, la società deve soddisfare i seguenti requisiti:
Inoltre deve avere almeno uno dei seguenti tre requisiti:
L’Italia sta cercando di introdurre misure utili per agevolare la nascita e lo sviluppo di start up innovative, ad esempio con il decreto legge del 19 maggio 2020, n. 34 ha stabilito che per le start up innovative ci siano le seguenti agevolazioni:
Molte sono poi le misure messe in campo per permettere a chi vuole creare una start up di trovare finanziamenti, come l'incentivo Smart&Start, che finanzia i piani d’impresa di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro.
Per avere una panoramica degli incentivi utili a finanziare la propria start up rimando al sito ufficiale di Invitalia.
Abbiamo per ora elencato vari elementi che sono utili per avviare una start up, ma per avere un’idea più completa di cosa si va in contro con l’avvio di una propria società vediamo di seguito di riepilogare quelli che possono essere i vantaggi ma anche gli svantaggi relativi.
I principali vantaggi sono i seguenti:
I principali svantaggi sono invece i seguenti:
Per ovviare e superare gli svantaggi che abbiamo appena accennato è utile allora seguire un corso specifico dove si prendano in considerazione tutte le norme di riferimento sulle start up, si parli della burocrazia relativa al loro avvio si mostrino le varie azioni che si possono compiere per avere dei finanziamenti concreti, e si cerchi, insieme ad altri professionisti e imprenditori, di superare le proprie paure.
Per avviare una startup o un’iniziativa imprenditoriale, potrebbero essere necessarie diverse skills, come la leadership, competenze relazionali, competenze digitali, conoscenza dei finanziamenti e molto altro.
Per questo In Training ha attivato un il corso Business Skills per Start-Up in cui si affrontano tutte queste tematiche e si cercano soluzioni pratiche e concrete, per ogni singolo partecipante, per superare gli ostacoli e avviare una propria start up.
Il
Inoltre In training permette di accedere e seguire il corso tramite la formazione finanziata. La tua azienda ha sede a Brescia? Scopri la formazione finanziata Brescia.
Da oltre 10 anni lavoro nel campo della formazione per le imprese e giovani disoccupati. Credo fermamente che tramite la formazione continua si possano migliorare le proprie prospettive e la propria vita. [Leggi il CV di Elisabetta Stefini]
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